Arrampicare in Val d’Aosta
23-24 Maggio 2009
Nella giornata, sin’ora, più calda dell’anno, pare che tutti abbiano voglia di neve. E di notti insonni.
“Val d’Aosta?”
“Ottimo, io non ho mai scalato là”
“Pilastro Lomasti e per domenica si vedrà?!”
“A me va bene, è nella lista dei progetti già da un po’”
Ecco combinata la trasferta in pochi minuti. Prua ad occidente ed un sole infuocato che ci insegue alle spalle, tagliamo il piano padano e poi su, ancora, fino alla strozzatura di Bard.
L’avvicinamento al pilastro è una bella passeggiata nel bosco di poco meno di un’ora, lungo una mulattiera in pietra, tenuta in perfetto ordine con la cura tipica di queste parti. La Giò è per la quarta volta alla base di questa estetica parete, per ben tre volte e per varie ragioni, non ha mai superato la seconda sosta della nostra “La rossa e il vampirla”. Per me invece è una zona del tutto inedita. Come inedita è la cordata.
La via accoglie il pretendente alla scalata con modi non proprio suadenti. Non manca però di riscattarsi nel prosieguo. La scalata diviene infatti entusiasmante, verticale ed esposta, in una danza continua e leggera fra cristalli, inaspettati e sorprendenti buchi, fessure e placche; autentico piacere in movimento. Conchetta, rémonta (da leggersi con cadenza spagnola, triplicando la R e la N) e non pensare allo spit! Sagge parole di mellisti navigati queste…
Salto di scena. Zaini di nuovo pieni , rifatti con quel disordine inspiegabile che fa capire senza alcun dubbio che ci apprestiamo a scendere. Prima però voglio raccontarvi due aneddoti di cordata che mi hanno fatto sorridere.
Le mie scarpe hanno 4 velcri. Nel breve frangente di tempo necessario a chiuderli, la mia compagna si è già assicurata, ha girato le corde, aperto le scarpette, messo nel freno le mie corde ed è pronta a farmi sicura sul tiro seguente.
“Molla!”. Tolte le nostre chiacchiere, battute e qualche imprecazione rivolta alla pietra, è questa l’unica parola strettamente necessaria al progredire. Così, recuperata la corda in eccesso, al suo primo tendersi lei parte. Decisamente meglio centrare i fori della piastrina al primo tentativo!
Sfilata l’ultima doppia è già tempo di pensare agli ozii del pomeriggio e della sera ed al programma per il giorno dopo. Ci laviamo nel torrente e cambiamo i vestiti. Un po’ di far nulla, quattro passi, una buona cena, ci traghettano a sera, con un sole restìo ad abbandonare il palcoscenico dell’orizzonte.
Siamo già in pole-position per la scalata dell’indomani. Fatico un po’ a prender sonno, ho un braccio ammaccato per un volo dall’atterraggio non proprio aggraziato.
Domenica facciamo le prove generali di cordata a tre, con Fabio che ci aveva raggiunti in versione centauro. Ci lanciamo su una lunga cavalcata in placca al Mont Charvatton, nella valle di Champorcher. Saliamo e scendiamo le 13 lunghezze della via molto velocemente, divertendoci, alla faccia dei malmostosi che snobbano la scalata in tre!
Chapeau,
ottimo week-end!
flaco
27 Maggio 2009 at 5:59 am
si, ottimo!!
tu allora con domenica riponi gli sci fino a novembre?
io non mi arrendo, almeno nelle intenzioni ho 3-4 chiodi fissi che attendono solo la riapertura dei passi alpini
la neve se ne è andata dalla valle dell’Orco…ho visto che hanno scalato questo w.e. riferiscono anche di un po’ di caldo… bisogna farci un pensierino!
claus
27 Maggio 2009 at 10:36 am
beh, per dirla tutta nel prossimo fine-settimana alcuni obiettivi scialpinistici di cui ti accennavo li ho ancora anch’io!
Ti faccio sapere entro breve. Magari finalmente riusciamo a farne una!
Ci saresti il primo giugno?
Ps: sì, la Valle Orco ormai è potabile per arrampicare ;)
flaco
27 Maggio 2009 at 2:42 PM
fammi sapere se fai qualcosa per il 1 giugno. io non so ancora se faccio il ponte o no, vedrò di sfoderare tutte le mie capacità diplomatiche :D
allora a breve doppia serie di friends e via in valle dell’Orco!
tra questa notte e domattina, se le gambe mi accompagnano, farò una scialp che sogno da molto tempo…
claus
27 Maggio 2009 at 6:53 PM
davvero fantastico anche io ci sono andato 3 anni fa. Vorrei ritornarci ancora :)
giuseppe
16 agosto 2010 at 1:35 PM
Wow!Bel blog, complimenti sia per i racconti che per la passione…anche a me piace la montagna, pur non praticando alcun sport…forse più di riflesso,essendo vicina al mondo del delta…
spero non ti dispiaccia, ma ho pensato di linkarti al sito per cui scrivo…Trivago, perhè credo che a molti altri potrebbero interessare i tuoi racconti, per meglio avvicinarsi alla Montagna… ;)
spero ci verrai a trovare!
Trivago
5 novembre 2010 at 2:57 PM